venerdì 13 dicembre 2013

Come va il turismo

Ce lo dice un articolo recentemente pubblicato su Lavoce.info.

Non va bene, questa é la sintesi estrema:
"i consumi turistici nel 2012-2013 si sono attestati sui livelli minimi, con un pronunciato calo del numero delle vacanze e degli italiani che le hanno fatte: meno persone e famiglie in villeggiatura e soggiorni fuori casa “più leggeri” – ovvero più brevi, più vicini, più economici.
La contrazione ha riguardato un po’ tutte le tipologie: da un lato, si conferma il logoramento delle vacanze lunghe, ma dall’altro si registra la compressione anche delle microvacanze secondarie, fino al loro “ritorno indietro” verso un tempo libero senza turismo né spesa, visto che per la prima volta da diversi anni sono diminuiti pure i consumi culturali.".

Direte: non ci voleva un articolo per saperlo. No, probabilmente no, ma l'articolo ci dice anche altro: che cresce l'afflusso da Paesi lontani (ricordate quando qui deliravamo riguardo la necessità di lusingare i turisti dall'Estremo Oriente? Ecco, proprio quelli) e che i nuovi turisti cercano QUALITA'.

Qualità nell'offerta di quello che é invariabilmente un SERVIZIO e, nel caso di specie, un servizio che richiede professionalità sempre più elevata da parte dei suoi addetti.

Un altro tema su cui varrà la pena farsi qualche esame di coscienza. Anche in Valle Brembana, anche a Piazzatorre.

martedì 19 novembre 2013

Apperò!

Questa cronaca me l'ero persa, peccato, perché la notizia é di quelle che lasciano l'amaro in bocca. Il lato positivo é che fanno capire fin troppo bene che l'Italia, a tutte le sue latitudini, si omologa al peggio.

Vicenda penale e bancaria a parte, l'altro argomento della notizia é questo (riporto in colore blu tutte la parti copiate dall'articolo):

La neve come specchietto per le allodole
I buchi degli impianti di Lizzola (la frazione di Valbondione a 1260 m di quota) sono un fatto strutturale, comune a buona parte delle località scistiche lombarde dove l'industria della neve (spesso artificiale) è lo strumento per sostenere i valori immobiliari, per rifilare le villette a schiera che hanno dilagato nel paesaggio orobico. Villette che poi sono in gran parte inutilizzate, sia d'inverno che d'estate, e per le quali non si contano gli annunci di messa in vendita. Il valore del mq a Lizzola è di 1.300 €. Per "tenere su" il mercato e proseguire nella speculazione immobiliare a Valbondione e a Colere (località sciistica della Val di Scalve con gestioni e buchi ancora peggiori) si sono inventati un collegamento intervallivo. Un rialzo bluff come a poker, con i politici "di riferimento" in Regione che hanno dato una mano stanziando qualche finanziamento (sulla carta) in occasione dell'imminenza dell'ultima campagna elettorale. Un discutibile gioco delle parti.

In ogni caso la messa in scena è servita a realizzare una grossa operazione immobiliare, pomposamente definita "Neviland" in quel di Colere (immobiliarista Dallagrassa). In Regione, mentenendo spesse fette di salame politico sugli occhi, fingono di non sapere che esistono dei fenomeni chiamati "cambiamento climatico" e "crisi", si continua a sostenere la speculazione con generosi contributi al rinnovo e al potenziamento degli impianti

La pentola si scoperchia.

"La montagna deve vivere", "Bisogna pensare ai posti di lavoro". Era tutto un coro di reazioni sdegnate quello che si era sollevato lo scorso anno quando Ruralpini, Orobie vive, Anna Carissoni e altri avevano portato l'attenzione sui pericoli della deriva di un certo modello di sviluppo turistico che trasforma le montagne in un Luna Park dell'effimero.

In perfetta malafede amministratori pubblici e gestori di impianti sciistici accusavano i critici di volere la "montagna imbalsamata" mentre questi ultimi peroravano una frequentazione diffusa ma sostenibile, il rilancio dell'agricoltura, un turismo di rispetto, scoperta, conoscenza in contrasto con quello del consumismo, delle facili emozioni, dei mezzi motorizzati e dello sci "industriale". La polemica tenne banco per oltre un mese sui media bergamaschi, da fine agosto a fine settembre e dalla Valbondione arrivarono le reazioni più accese e le sparate più demagogiche. Ma dalla scorsa estate è in atto una nemesi.

Ci si potrebbe compiacere dal vedere nel fango gli arroganti sostenitori di un modello di sviluppo turistico hard, che di posti di valoro ne crea pochi e che concentra i guadagni nelle tasche di personaggi senza scrupoli, abili di destreggiarsi tra istituti bancari e partiti politici ma a prevalere è, invece, un senso di nausea, di avvilimento per il degrado morale in cui un modello di sviluppo drogato ha fatto precipitare la montagna. 

Il protagonista delle torbide vicende dell'alta Valseriana è, almeno sino a quando non emergeranno altri "manovratori", il sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi. Vale la pena ricordare che il medesimo, insieme a Yvan Caccia (pesidente) e al sindaco di Colere (guarda caso), Franco Belingheri, è alla guida del Parco delle Orobie. Un Parco che si fregia del simbolo dell'orso, comoda foglia di fico per nascondere cementificazione, realizzazione di inquinanti centrali a biomasse, autorizzazione di gare di motocross sui sentieri del "Parco".

Beh, che dire, nulla, non c'é proprio nulla da aggiungere.

domenica 17 novembre 2013

Repetita juvant

Indirettamente rispondo a Costanza, che ha un po' sberlottato un anonimo commentatore.
Come abbiamo più volte scritto, qui nessuno vuol buttare lo sci, o gli sport invernali in genere, in un sacchetto per la raccolta indifferenziata. Non sono loro il bersaglio di questo blog che, invece, ha sempre contestato l'uso capzioso e strumentale dello sci da discesa come "volano" di massicci interventi edificatori ambientalmente devastanti.

Parimenti, sulla vicenda impianti, ribadisco il concetto: detesto l'intervento pubblico per salvare un'attività economica, MA, nella specificità del caso, non riconoscere che l'azione del Comune é stata obtorto collo necessaria, sarebbe da sciocchi. Perdere gli impianti, vederli smontare e trasferire, sarebbe stata una sconfitta per chiunque abbia un minimo a cuore Piazzatorre.

Temo, ripeto, temo, che il prezzo da pagare sarà altissimo se, (e, come Mina, sottolineo se) esso comprenderà il diritto di trasformazione a nuova villettopoli del bosco alla Tagliata. Diciamo che non ne ho una certezza assoluta, ma pesanti indizi ci fanno (a me e Mara) temere il peggio.

Se qualcuno si illude che riaprire gli impianti di risalita e staccare qualche migliaio di passaggi al sempre minor numero di benestanti che possono permettersi la pratica dello sci da discesa, sia di per sé il sol dell'avvenire per Piazzatorre, questo qualcuno avrà cocenti delusioni prima di quanto crede.

Che la gestione meramente invernale, in funzione dello sci, degli impianti a fune, sia una perdita secca lo sanno anche le pietre e, udite udite, lo ammette (meglio tardi che mai) lo stesso forum vallare, dove commenti che qualche anno fa sarebbero scomparsi più velocemente di un gatto in autostrada, sono passati indenni dal censore di turno.

Ripetete con noi: bisogna cambiare l'offerta turistica, fare sistema tra comuni, e puntare allo "all year long".

sabato 9 novembre 2013

In ritardo sulla storia

Le Torcole vedranno gli impianti in funzione questo inverno, é pressoché certo, solo qualche colpo di testa o l'arroccamento su posizioni intransigenti potrebbe far saltare quella che sembra essere ormai diventata la nuova venuta del Messia.

Ben venga la riapertura, se non altro perché almeno si taciteranno coloro che in questi anni hanno attribuito alla chiusura degli impianti tutte le sventure possibili e immaginabili.

Se l'accordo perseguito dal Comune sarà la fine del bosco della Tagliata lo si vedrà e ognuno sarà chiamato alle proprie responsabilità.

Si sappia che, comunque vada, il sole é sempre più basso sull'orizzonte dello sci, e non é solo per questioni climatiche, le cui bizzarrie sono note (a proposito, sappiate che in Europa siete in trepida attesa "dell'inverno più freddo degli ultimi cento anni", auguri. Qua oggi ci sono circa 35 gradi, umidità sensibilmente alta, al solito). 

Vi basti riflettere per qualche secondo sulle bugie, coperte per decenni, relativa alla lunghezza delle piste (vedasi immagine sottostante)


e solo recentemente riportate alla ribalta della cronaca (anche se le misurazioni sono state eseguite alla fine dello scorso decennio e rese note nel 2011! due anni di censura), o, ancora, all'evoluzione dell'offerta invernale fatta da chi problemi a far sciare i propri turisti non ne avrebbe comunque. 

Riaprano dunque gli impianti, ma nessuno s'illuda, senza rivedere l'intero modello turistico le dimissioni del paziente son di là da venire.

lunedì 21 ottobre 2013

Via libera all'acquisto degli impianti

La Giunta Comunale ha approvato la bozza degli atti notarili attraverso i quali sarà sancito il passaggio di proprietà degli impianti, a favore del Comune. Nelle immagini che seguono, il testo della deliberazione.
E' un passo verso la riapertura (bene). Vedremo se sarà anche un passo verso la conversione della Tagliata a nuova villettopoli (male, anzi malissimo).




domenica 20 ottobre 2013

Ci prendono per fessi

Fine settimana a zonzo nell'Alta Valle, tra qualche sagra e tanto relax. I periodi malamente definiti "morti" sanno regalare il meglio dei piccoli paesi alpini e prealpini. 

A Piazzatorre nessuna novità riguardo all'effettivo passaggio di proprietà degli impianti e a una loro eventuale apertura per la stagione 2013-2014. Forse qualche conferma, o qualche definitiva smentita, arriveranno entro questa settimana. Forse.

Ho approfittato del tempo a disposizione per farmi una cultura sulle proposte immobiliari. Il titolo di questo post é la naturale conseguenza di questo "bagno di cultura".
Non so se sia distacco dalla realtà, avidità, o convinzione di essere i più furbi in un mondo di fessi, ma leggendo certi annunci sono sinceramente nell'imbarazzo della scelta.

Qualcuno pensa seriamente che sia ancora possibile vendere non un "rustico" ma un vero e proprio rudere, ancorché di 100 mq, a circa 50.000 €, solo perché "a 50 m dagli impianti "? (tranquilli, non é Piazzatorre).
Qualcun altro si illude che esista in Europa un signor manibucate disposto a cacciare per un appartamento costruito negli anni '80 del secolo scorso qualcosa come 2.000 €/mq? (e qui sì, siamo a Piazzatorre).

Beh, tanti auguri davvero, ma guardate che il XXI secolo é iniziato da un po'.

domenica 15 settembre 2013

Sogni e incubi

Rapidissimo post, giusto per 
1) ricordare l'incubo che grava e graverà su Piazzatorre, questo:

ovvero sia il famigerato PII, interamente confluito nel PGT di prossima adozione, alla faccia di tutti i rilievi sulla sua insostenibilità ambientale e paesaggistica (ma tanto, come disse il sig. Sindaco "di alberi ce n'é tanti", che volete che sia mai?).

2) raccontare un sogno per lo sbarco al Rifugio Gremei, questo:


c'é, esiste, é all'aperto, riscaldata, funziona tutto l'anno!
Si può fare sulle Torcole? Forse. Non ne sono sicuro perché il problema é proprio l'acqua, non tanto nella piscina quanto nel sottosuolo, se le viscere di quella montagna non hanno acqua, sfruttare il riscaldamento geotermico é impossibile e allora tanto vale lasciar perdere. Per questo, al momento, parlo di sogno.

sabato 14 settembre 2013

A qualcuno piace l'accanimento terapeutico

Dev'essere per forza così. Quale sarà la mossa successiva a questa
Forse pagare gli sciatori purché si presentino sulle piste.

domenica 1 settembre 2013

La vostra posta - 3


Salve ,
sono Barbara e sono originaria di Piazzatorre anche se vivo in provincia di Monza. Qualche volta, durante l'anno, torno a farci un giro perché solo li mi sento a casa.
Spero davvero si riesca a fare qualcosa per salvare una valle  in cui ho vissuto i miei anni più belli.


Saluti
Barbara

venerdì 30 agosto 2013

Self made unsatisfaction

Ho riscontrato un considerevole afflusso di turisti che, anche senza bisogno di scomodare le grancasse come ha fatto qualche noto quotidiano locale, conferma un dato ampiamente riscontrato anche negli anni passati, ovvero la tenuta della frequentazione estiva, per quanto concentrata sostanzialmente in agosto, crisi o non crisi.
Non credo alla teoria del "revival" della riapertura delle seconde case indotto da minor disponibilità economiche delle famiglie: da che ricordi, ed eravamo ancora ampiamente  in "zona Lira", non in "zona Euro", l'agosto é sempre stato quello.
A occhio, nella settimana di Ferragosto quest'anno erano occupate 6-7 abitazioni su 10, in linea con quanto osservavo anni fa.

Bene, fatta la premessa, andiamo al tema vero: l'offerta turistica piazzatorrese é stata adeguata? Per me, al netto di ogni pur sempre possibile (e auspicabile, oltreché necessario) miglioramento, la risposta é: sì. 

Parlo ovviamente delle iniziative incluse nel programma di cui al post dello scorso giugno, la cui bontà va valutata in relazione al momento "economico", alla dimensione del comune, agli analoghi programmi di comuni con caratteristiche paragonabili a Piazzatorre (impianti esclusi). Se avete esempi di eventi particolarmente interessanti o entusiasmanti svolti altrove in valle riportateli senza problemi, io magari per mia distrazione non ne ho notati. Certamente vi sono state importanti attività "altre" da quelle di Piazzatorre, e poi ne farò riferimento. 

Dicevo impianti esclusi, ovviamente questo é un grosso, grossissimo neo, che tutti speriamo possa essere rimosso a breve, nel senso che il loro funzionamento é fondamentale se si vuole dare quel quid in più a Piazzatorre (col che non giustificheremo mai e poi mai la distruzione della Tagliata, tuttora contemplata dall'amministrazione comunale, anche se qualcuno sembra non accorgersene).

Per tornare ai contenuti delle iniziative estive, perché ritengo valide quelle messe in campo? Il motivo é semplice ma non banale: perché penso che esse siano un tassello di un mosaico di attività e intrattenimenti che può e deve essere valutato a livello vallare. Chi si lamenta commette, a mio avviso, un errore metodico, in quanto limita la sua valutazione alla singola località, é invece all'intera Alta Valle che bisogna guardare.

Se poi si vuole a tutti i costi sostenere che "a Piazzatorre non c'é nulla da fare", lo si sostenga pure, ma si abbia l'onestà di ammettere che probabilmente non si é trovato nulla da fare perché nemmeno lo si é cercato, o al più ci si é limitati a portare svogliatamente i bambini alla baby dance (ecco, se una critica ci sta, va proprio a questo scimmiottamento dei baby park nei villaggi vacanze, senza nulla togliere alla professionalità di animatori e animatrici che l'hanno condotta, beninteso).

Chi passa le sue giornate ciondolando tra il bar Luna e l'anfiteatro fa benissimo a farlo se ciò gli procura soddisfazione, ma se gli dà noia sappia che egli é l'artefice primo della propria noia. Ha provato a percorrere i sentieri esistenti? Ha provato il minicorso di nordic walking o la ginnastica all'aperto? E' sceso in piscina a Olmo? Ha fatto escursioni o visite altrove nella valle? Ha fatto qualche chilometro per rilassarsi nell'idromassaggio del Centro benessere a Foppolo? Ha provato una passeggiata a cavallo da Ferdy? No? Nulla? Beh, allora, come si diceva durante la naja, mutismo e rassegnazione.

In sintesi, il punto nodale, lo ripetiamo da anni, é sempre quello: fare sistema. Parlarsi tra Comuni, tra Pro Loco, tra Associazioni. Io faccio questo e questo, tu? Ci "scambiamo" qualcosa? Possiamo pensare di organizzarci per portare i nostri ospiti da voi e viceversa? 

Dai gente! Si può fare. 

giovedì 29 agosto 2013

La vostra posta - 2

Ci scrive la signora P., in relazione alle vivaci proteste di chi lamentava troppo chiasso presso l'ex sala giochi.

"Salve, ho letto i vari post riguardo i ragazzi che durante le serate estive si ritrovano difronte la ex sala giochi, anche io ero su ad agosto e nonostante ho la finestra della camera da letto lì vicino non mi hanno dato assolutamente fastidio (questo è un mio punto di vista ovviamente, non voglio aprire una battaglia, è estate e sono una persona molto tollerante, amo anche andare a letto tardi quindi forse per questo..) quello che però mi da davvero fastidio è ritrovare la mattina lattine e sporcizia ovunque, a tal proposito qualcuno sa dirmi a chi compete la pulizia di quella scala? è davvero molto sporca e non è un bel vedere trattandosi del centro del paese.
Grazie."
 
Presumo  che la scala appartenga al condominio, anche se asservita a pubblico passaggio. Di solito la pulizia compete alla proprietà. Chi avesse altre informazioni può inserirle in un commento.

domenica 25 agosto 2013

La vostra posta - 1

Visto che é arrivata una lettera riguardante Piazzatorre la pubblichiamo come nuovo post. Faremo così anche per altre che dovessero arrivare. L'indirizzo é sempre lo stesso: salviamopiazzatorre@gmail.com.

Buongiorno, sono Michele G., a Piazzatorre da domenica 18 agosto, fino a stamattina [domenica 25 agosto, P.]. Ho soggiornato con mia moglie da amici, in una casa di loro proprietà, é il terzo anno che facciamo vacanze insieme qui a Piazzatorre, e devo dire che non sono deluso, nonostante sia al corrente di molte critiche provenienti da tanti turisti.
Noi non cerchiamo mondanità né confusione (a dire il vero nei primi giorni della settimana un po' ce n'era), quindi il paese ci va benissimo così.
Le occasioni per svolgere attività, per chi voleva, ci sono state, a chi si lagna che "a Piazzatorre non c'é niente da fare" risponderei che il problema forse é lui.
Unico neo é stato quando ci siamo accorti che é mancata acqua per un paio di notti, mentre venerdì usciva sporca dai rubinetti. Per quest'ultima cosa abbiamo telefonato in comune e ci hanno detto che il problema era dovuto all'acquazzone della notte, che aveva portato terra nei serbatoi dato che le sorgenti sono superficiali.
Un saluto a tutti e buon rientro.

martedì 13 agosto 2013

Amarezza

Questo sarebbe stato il turno di un post nel quale buttare sul tavolo una proposta per rendere più appetibile l'uso degli impianti di risalita, ma ritengo più opportuno rinviare quel post e dedicare una manciata di minuti a commentare, allo stato degli atti, l'acquisto degli impianti o, per meglio dire, quel che sta dietro tale acquisto.
La deliberazione del Consiglio Comunale é ora disponibile qui, e per consentirvi di recuperarla anche quando sarà tolta dall'albo pretorio, inserisco quest'altro collegamento.

Tanto é stato il clamore innescato dall'operazione di acquisto, che é passato in secondo piano e nel silenzio più assoluto quello che, ovunque e da sempre, é l'atto più importante di un'amministrazione comunale, l'adozione dello strumento urbanistico generale (PGT).

Ora, anche solo mettendosi le bende sugli occhi, si potrebbe tacere di "come" sia stato adottato il PGT, ovvero attraverso un atto ad esso preliminare, il "parere motivato" che, di fatto, ignora le considerazioni espresse nei pareri espressi dagli enti, in particolare quello della Provincia di Bergamo, che hanno partecipato al processo di VAS del PGT, pareri nei quali sono scritti rilievi significativi sulla evidente insostenibilità di talune scelte (tanto per esser chiari: sono proprio le scelte riguardanti le trasformazioni comportanti consumo di suolo libero, avulse da qualsiasi fondata motivazione inerente la crescita insediativa. Tra esse, anche quella dell'ambito di trasformazione, ipocritamente definito P.I.I. 1 così da sottrarlo alla valutazione, che "replica", presso il bosco della Tagliata, l'infame PII da tempo defunto).

Tutto era già deciso, nessuna ragionevolezza, neppure a posteriori.

Lo scambio tra i terreni della Tagliata e gli impianti, alla luce di quanto il PGT ha definito é persino inutile: l'edificabilità di quei terreni era già presente nella proposta di PGT sottoposta a VAS, ben prima dunque dell'adozione, solo incidentalmente intervenuta la stessa sera in cui si é deliberato l'acquisto degli impianti.

Riassumendo:
  1. Alta Quota aveva acquistato gli impianti per gestirli, pretendendo in cambio l'edificabilità della Tagliata;
  2. é stato, a tale scopo, adottato e approvato un Programma Integrato di Intervento;
  3. quel PII non é mai stato convenzionato, é decaduto, la sua valenza giuridica non é mai esistita;
  4. il 29 luglio 2013, il Sindaco di Piazzatorre dichiara che "il Comune di Piazzatorre e la società Alta Quota Srl, richiamando le vicende successive inerenti il sopra citato Programma integrato d’intervento, rimasto in buona parte inattuato [e ci mancherebbe! Come poteva attuarsi un PII giuridicamente inesistente?! n.d.r.], ritengono altresì che vi sia la necessità urgente di riformulare,  semplificare e riordinare le situazioni di fatto e di diritto [diritto? Quale diritto, di grazia, signor Sindaco?!] venutesi a creare anche a seguito degli accordi sin qui intercorsi, con ciò prevenendo altresì possibili liti che potrebbero sorgere tra loro, in ragione principalmente delle inadempienze e responsabilità precontrattuali, delle possibili questione risarcitorie derivanti dalla già eseguita realizzazione di opere previste dal Piano Integrato d'Intervento (ski-weg di collegamento tra i demani) e altresì per via di rilevanti e pregiudizievoli imprecisioni contenute nei titoli di provenienza dei beni di Alta Quota che, a parere dell'Ente, possono pregiudicare diritti sostanziali del Comune", e procede al pactum sceleris con Alta Quota;
  5. Alta Quota, raggiunge pienamente i propri scopi: si libera del fardello impianti ed edificherà la Tagliata non appena il "vento" dell'edilizia riprenderà a soffiare dalla parte (per lei) giusta, due piccioni senza manco la fava!
Chiedo a voi, signore e signori, come definireste una vicenda in cui un privato ottiene, praticamente a costo zero, un bosco di due ettari, rivalutato attraverso una rendita fondiaria che ne decuplica, a dir poco, il valore, dando in cambio al Comune che tale rendita assicura attraverso una scelta demenziale, un impianto di risalita a suo tempo acquisito per un piatto di lenticchie (e un bicchier di vino, via) da manutenere integralmente, e dalla redditività tutt'ora incerta? Io un paio di definizioni le avrei, e guarda caso stanno entrambe nel codice penale.

Ovviamente nessuno farà nulla, tutti i protagonisti la passeranno liscia. Piazzatorre avrà (forse) di nuovo i suoi impianti in funzione, e (molto più probabile) duecento appartamenti in più da piazzare agli sprovveduti di turno. Amara fine.

mercoledì 24 luglio 2013

Mari e monti, isole e valli.

Far away so close, recitava una bellissima canzone degli U2. Così lontani, così vicini. Cosa potrebbero mai avere in comune la Sardegna e le valli orobiche? Persino le geologia le divide (oltre alla geografia, alla storia, all'antropologia, e via discorrendo).

Eppure una cosa c'é, come ci fa capire questo articolo dell'architetto paesaggista Sandro Roggio, ripreso da Eddyburg: "Più case-più turisti-più lavoro per i sardi: l'imbroglio che resiste".

Alla parola "sardi" potete sostituire senza difficoltà "lombardi" (con tutte le varie declinazioni, "meridionali" a parte, visto che da Lodi a Mantova le seconde case non sono decisamente un must) "liguri","piemontesi", "veneti", financo "trentini". L'Italia una e indivisibile si rivela tale solo per i vizi dei suoi poco degni abitanti, mai per le rare virtù degli stessi.


domenica 21 luglio 2013

Apri gli occhi Piazzatorre

Aprili bene, e guarda fuori dalla valle se vuoi imparare e sopravvivere.

Vedrai come una località per molti versi simile a te, Monte Tamaro, dove un tempo si sciava, capita l'antifona degli inverni sempre più avari di neve, si é riconvertita con successo.

Vedrai, sempre lì, che la lungimiranza degli amministratori comunali e cantonali é stata premiata da un imprenditore che ha investito 30 mln CHF (oltre 24 mln €) per realizzare questo e consentire di divertirsi e rilassarsi tutto l'anno, al riparo dalle scocciature di un clima capace, quando ci si mette, di rovinare l'estate anche a un Santo.

Ricordate i mitologici 55 mln di € che Alta Quota doveva investire a Piazzatorre? Ecco, guardate cosa si é fatto con meno della metà della somma e ditemi cosa diavolo avrebbero dovuto inventarsi per fare, a Piazzatorre, qualcosa di più fantasmagorico.

Chiariamoci subito, non si fa il copia-incolla un progetto realizzato in un luogo, per replicarlo in un altro. L'Alta Valle Brembana ha limiti di accessibilità e di orografia che Monte Tamaro non ha (o ha in misura minore), né é detto che sia Piazzatorre il posto "giusto" per farci una SPA come quella di cui ho postato il link.

Ma se ragioniamo in termini di sistema-valle, forse Piazza Brembana può ambire a diventare il polo d'attrazione e dare ossigeno alle attività dei paesi circostanti, mentre a Piazzatorre, dove ci sono gli impianti di risalita, un approccio come quello di Monte Tamaro potrebbe essere salvifico.

Meditate gente, meditate. Non troppo a lungo però.

domenica 14 luglio 2013

Notizia triste

Una brutta novità da Piazzatorre: ieri mattina é morto, colpito probabilmente da un infarto, il signor Vincenzo Bianchi.

Molti di voi lo conoscevano senz'altro, era il fruttivendolo del paese.

Il malore lo ha stroncato proprio mentre lavorava, era ancora dal grossista di Almé, dove si riforniva, quando si é accasciato al volante del suo furgone.

Lascia la moglie e una figlia.

Alla sua famiglia le nostre condoglianze.

lunedì 1 luglio 2013

Un altro punto di vista

Nella casella di posta salviamopiazzatorre@gmail.com é arrivata una breve mail, firmata, con richiesta di pubblicazione e di indicare solo le iniziali dell'autore.
Ne incollo il testo così com'é, ma faccio seguire a esso una mia postilla.

"Buongiorno, sono M.T., abito a Rivolta d'Adda, sono proprietario di un piccolo appartamento a Piazzatorre. Tornato da là poche ore fa dopo una settimana di vacanza, devo dire che nonostante il tempo incerto e temperature più primaverili che estive, me la sono goduta davvero: non ho mai fatto così tante escursioni (sette!) in così poco tempo come quest'anno dopo quindici anni di assidua frequentazione.
Ho riscoperto sentieri già percorsi e ne ho provati di nuovi (non solo a Piazzatorre ovviamente), ho apprezzato così tanto la tranquillità dei giorni feriali che mi davano sin fastidio i frequentatori del fine settimana.
E non ho sofferto la mancata attivazione degli impianti, certo, avrei preferito evitare anche la salita a piedi lungo la strada che porta al Gremei, ma l'ho fatta e sono ancora vivo! Forse non é necessario immolarsi per acquistarli, Piazzatorre vale anche senza, é la nostra testa che deve cambiare!"
.

Gentile M., come Lei sa qui ospitiamo le opinioni di tutti e quindi la sua lettera é benvenuta. 
Lei é un escursionista, il Suo punto di vista é "particolare", appartiene a chi ha scelto un modo diverso, più naturale direi (nel senso di contatto con la natura) per vivere la montagna.
Apprezzo e sono lieto Lei abbia gioito della vacanza a Piazzatorre, ma devo anche dirle che non concordo appieno con una prospettiva di abbandono degli impianti di risalita a un destino di dismissione.
La montagna può ospitare tutti, e se vuole sopravvivere DEVE ospitare tutti, anche chi per pigrizia o magari per impossibilità fisica non vuole o non può percorrerla a piedi.
Gli impianti di risalita vanno, a mio (nostro) parere visti per ciò che sono, un mezzo per spostarsi rapidamente e in sicurezza, e vanno usati a questo scopo. Non li mitizziamo in funzione della pratica sciistica, questa potrebbe anche essere ormai in crisi irreversibile, almeno alle basse quote, li vediamo come componente essenziale di una montagna che sappia aprirsi a tutti coloro che traggono piacere dalla sua frequentazione.
Perdere un impianto esistente potrebbe essere un pessimo affare per Piazzatorre.

venerdì 21 giugno 2013

Programma Estate 2013 Piazzatorre

Come da suggerimento ricevuto, eccovi il link per visualizzare o scaricare il programma delle manifestazioni per l'estate di quest'anno:



domenica 16 giugno 2013

Stop ai condomini alveare?

Ahi ahi! S'avvicinano tempi duri per i costruttori seriali di "splendido appartamento vista mari monti valli e pianure, a partire da 49.000 € arredamento compreso".

Pare che il nostro supremo consesso amministrativo, il Consiglio di Stato, abbia bacchettato qualcuno che s'é opposto a un regolamento comunale che voleva (scandalo!) introdurre metrature minime per gli appartamenti di vacanza.

So' cose signora mia!

Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 2433, del 6 maggio 2013
Urbanistica.Potere regolamentare del Comune di intervenire sulla struttura minima degli alloggi.

In una località balneare la creazione di alveari composti per la loro totalità da unità abitative di minimo taglio assolutamente inidonee al normale vivere civile, finisce comunque per creare dei quartieri fantasma di seconde case che restano praticamente deserte per nove mesi all’anno, mentre i relativi oneri di illuminazione, acqua, rifiuti, pulizia, ecc. restano comunque a carico della collettività dei residenti per 12 mesi. Inoltre, la crisi di un turismo esclusivamente basato sull’eccessivo sviluppo di seconde case di piccolissimo taglio, l’eccessivo affollamento (con l’inevitabile traffico, baccano notturno e diurno, lievitazione irragionevole dei prezzi, ecc.), conseguente all’inevitabile saturazione di presenze dei mesi estivi ha finito con il pregiudicare definitivamente proprio quelle entrate di provenienza turistica garantite dagli originari valori ambientali e “di vivibilità” delle località marine. Del tutto ragionevolmente il Comune ha, dunque, inteso limitare lo scempio del territorio e il mantenimento di una qualità della vita. Del tutto insussistente è poi l’affermata indebita compressione della “libertà di iniziativa economica, costituzionalmente garantita” all’imprenditore, in quanto, come è noto, l’art. 41 della Cost. prevede che “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”, e comunque deve “.. essere indirizzata e coordinata a fini sociali”.

Si parla di balneare, ma potete sostituire con "montano", cambia nulla.

domenica 9 giugno 2013

Ma un articolo non basta

Il luogocomunismo é una brutta bestia, ma non si può dire che alla base dello stesso non vi siano convinzioni fondate su dati di fatto piuttosto diffusi.
Uno dei luoghi comuni che riguardano la montagna (d'estate) é che la stessa sia un posto "per vecchi".

Detta così é una stupidaggine, non fosse altro che, turisticamente parlando, "la montagna" non esiste, esistono, semmai, migliaia di località montane ognuna con le sue peculiarità e il suo target di riferimento.
E' certamente vero che se interrogassimo un campione significativo di potenziali turisti nella fascia d'età 15-24 anni, le preferenze per una vacanza estiva si orienterebbero soprattutto verso località di mare o per viaggi itineranti. Personalmente ho sempre attribuito tale preferenza a motivi che poco hanno a che fare con le località e molto con le nostre (di noi femmine intendo) gioie esposte generosamente, voi che dite?

Ci prova Vogue a incrinare la visione geriatrica della montagna, e secondo me ci riesce, pur tra qualche confusione (che cacchio c'entrano Lugano e il suo Estival Jazz con la montagna?) e un discreto snobismo, del tutto in linea con la rivista (le mete indicate non sono alla portata di tutte le tasche, inutile far finta che non sia così).

Ho notato l'assenza di località lombarde: la Top Ten non ci appartiene, pazienza. Quel che importa é aver ben chiaro che, oltre al luogo, é l'offerta di eventi, manifestazioni, attività, a decidere chi quel luogo frequenterà. L'età dei frequentatori non é tale per caso, ma in funzione di precise scelte, sono le NON scelte a pesare in termini di marginalizzazione della domanda.

Altrettanto chiaro dev'essere che nessun segmento anagrafico é meno rilevante di altri, e per quanto possa spiacere, considerata la sempre maggiore prevalenza di over 60, mi sa che i cari vecchietti converrà tenerseli buoni, c'è il rischio siano gli unici ad avere ancora soldi da spendere. 

venerdì 31 maggio 2013

Ultima chiamata

La notizia odierna, pubblicata da l'Eco di Bergamo, è questa qua.
Due mesi al massimo e si saprà quale sarà lo scenario definitivo.
Attendiamo. I giochi ora sono in mano al Comune (che si è esposto senza vie d'uscita) e ad Alta Quota (la quale si è dimostrata una sciagura), stavolta senza alcuna possibilità di giochini e giochetti.
 

martedì 28 maggio 2013

Gaudeamus igitur




Annuntio vobis gaudium magnum: 
habemus (rursum) PRG!

eh sì, qui l'enfasi da fumata bianca ci vuole per forza, vista la grancassa di comunicati stampa di questo tipo. 
Che pena. Otto anni e quattro proroghe non son bastati per cambiare regime urbanistico dai PRG ai PGT. Ci vuole la quinta proroga. E manco la scusa "ce lo chiede l'Europa!".

L'eccellenza lombarda. Pietosi.

Beati i paesi che non hanno bisogno di eroi, si diceva qualche era geologica fa.
Beati i paesi che non hanno bisogno di mendicare la resurrezione di un PRG vecchio di vent'anni, si dovrebbe dire oggi.

L'Italia, un paese che si aggrappa all'edilizia (cui il neo premier Letta si impegna a "ridare impulso"), a quell'edilizia vergognosamente stracciona che abbiamo conosciuto negli ultimi trent'anni, non é nemmeno un paese ridicolo, é solo un paese senza futuro.


sabato 11 maggio 2013

La fortuna aiuti gli audaci

Dall'indicativo al congiuntivo, il passaggio é d'obbligo, perché quanto il Comune di Piazzatorre si ripromette di fare attraverso le azioni descritte in questa delibera della Giunta Comunale, e nel relativo allegato, é qualcosa che si muove lungo il confine che separa il coraggio dall'incoscienza.

Fuor di metafora, le decisioni che il Comune ha assunto, contro il parere giuridico del segretario comunale (che ha opposto ragioni assolutamente pertinenti), sono frutto di evidente disperazione. Siamo al "o la va o la spacca", e dunque c'é da sperare che vada, perché qua serve copertura finanziaria pesante, non basta cedere terreni o vendere la legna dei boschi. 

Beninteso, credo che salvare gli impianti dallo smantellamento sia indispensabile, acquisirne la proprietà al patrimonio comunale non può essere considerato un errore, se trattiamo quegli impianti come una linea di trasporto pubblico. Il problema vero, ben lo ha sottolineato il segretario comunale, diverrebbe la gestione di quella linea, da affidare tramite gara, e che costringerà il Comune a coprire eventuali perdite del gestore ("perseguimento dell'equilibrio economico-finanziario").

Il rischio del danno erariale é dietro l'angolo. Uomo avvisato...

Non mi piace per nulla il punto  b1) dell'art. 4 dell'allegato alla delibera. Spero non sia foriero di un tentativo demenziale di trovare altri palazzinari pronti a radere la suolo il bosco della Tagliata per farci l'ulteriore non necessaria coltivazione di palazze. Vedremo.

Per ora, auguri agli amministratori comunali, ne hanno bisogno.

sabato 4 maggio 2013

Link

Brevissimo post solo per informare che nella sezione "Link utili", a destra della pagina, ho aggiunto quello di Piazzatorredomani. Lo trovate in testa a tutti gli altri.

sabato 27 aprile 2013

Potrà una "M" essere d'aiuto?

Insistiamo. Un paese non può vivere se non fornendo occasioni di lavoro, col solo svago non si fa troppa strada. Far conto sui lavori stagionali legati al turismo invernale e sulle manutenzioni autunnali dei pendii o sulla revisione annuale degli impianti di risalita non basta. 
O Piazzatorre e l'Alta Valle si ingegnano a fornire altre occasioni di lavoro o il destino farà il suo corso.
Prima di proseguire richiamo a una pre-condizione che non deve mai essere dimenticata: fare sistema. Sarà, per qualcuno, dura da digerire ma non c'é alternativa. I singoli paesi da soli sono nulla, se si decidono a collaborare dividendosi oneri e onori qualcosa di buono ne può uscire.

Vengo al tema di oggi e, senza troppi fronzoli, aggiungo un'altra folle idea alle idee folli espresse in passato.
"M" come Museo.
Parlo di un museo dedicato alla montagna e, in particolare, allo sci.
Sì, lo so che ce n'é uno a Gazzaniga, amen. Quello sta in Val Seriana, qui siamo in Valle Brembana, ci sono abbastanza saliscendi in mezzo alle due per non farsi concorrenza.

Ce ne sono altri in Italia, a Opi, a Limone Piemonte, a Stia, uno in più non sarà certo un problema, soprattutto se dagli altri si prendesse ispirazione per proporre, a livello fruitivo, qualcosa che loro non forniscono.

Esempi illustri di musei dedicati allo sci esistono anche fuori dall'Italia, famosissimo quello di Holmenkollen, a Oslo (a proposito: visto i vichinghi? Ti fanno il sito anche in italiano, chiamali stupidi!), meno noto per noi europei quello di Franconia, nel New Hampshire (USA). Oh, per inciso, Franconia é un paesello di 1.000 e rotti abitanti, non una metropoli, ma a quanto recita il sito del museo, questo viene visitato ogni anno da migliaia di visitatori. E a far questi numeri non servono i torpedoni, basta che ti entrino, in media, sei persone al giorno tutti i giorni, non é un obiettivo impossibile. E diciamo pure che con questa robetta tre, forse quattro, posticini di lavoro permanenti li hai realizzati.

Non fate gli schizzinosi, non é davvero il caso. A tal proposito, ricordo alcuni commenti orripilati quando Mara suggerì di "aprire" la Valle Brembana ai turisti cinesi, bene, a quanto pare qualcuno che non ha fatto lo schizzinoso c'é stato, e ne ha tratto giovamento. Ma se non vi va potete sempre far costruire altri duecento appartamenti, gli stampatori di cartelli "vendesi" e "affittasi" ringraziano.

sabato 20 aprile 2013

Ancora si parla dell'edilizia? Inevitabile

Eh cara Anna, sì. Si fanno sempre i soliti discorsi, e sa perché? Perché quello che lei afferma non é vero. Se nessuno avesse intenzione di investire sul mattone, quel piagnisteo di cui riferisco nelle prime righe del precedente post non ci sarebbe stato, il neo-consiglio regionale non sarebbe stato tirato per la giacca a votare tra i primi provvedimenti la resurrezione dei PRG, il redigendo PGT di Piazzatorre non avrebbe riproposto alla Tagliata lo stesso obbrobrio del defunto PII, non avrei passato un pomeriggio da delirio a discutere (o per dir meglio, a litigare) con colleghi ingegneri infuriati perché il blocco dei PRG "ci manderà sul lastrico". 

Il blog é in stanca, certamente, anche questo é un fatto, e lo é perché a Piazzatorre tutto tace, zero news. Lo stesso forum vallare é inchiodato al 22 marzo, per forza. Piazzatorre si rianima solo quando ciclicamente riprendono le discussioni sugli impianti, tant'é che mi attendo la quinta ondata di interventi sul forum di valbrembananews a partire dal prossimo ottobre, quando si ricomincerà a fibrillare per l'apertura degli impianti. La scorsa stagione tutto si é focalizzato sulla vicenda dello scontro con il titolare del "Pinete", la prossima quale sarà il leit motiv? Oggi la novità cos'é? Il superamento di "quota 150" nelle firme di "interessati" promossa da Piazzatorredomani? (che poi, quando a firmare sono i membri della stessa famiglia, il soggetto alla fine é uno). A metter firme e a parlar col Sindaco son buoni tutti, ma poi? Saran buoni anche a metter soldi? O finiranno per spingere a che si costruisca dove non si deve, pur di trovare una nuova immobiliare che si prenda in carico gli impianti per qualche anno prima di sparire col bottino?

La invito, ma invito tutti, a leggere "Bolle di mattone" (tranquilli, non incasso diritti d'autore), é illuminante, e spiega in modo più ampio di quanto abbiamo fatto qua le ragioni di una disfatta economica e territoriale come poche altre nell'Europa occidentale. E quelle stesse ragioni sono alla base del coma in cui versa Piazzatorre, sappiatelo.

venerdì 19 aprile 2013

Pensatela come vi pare, ma...

...sappiate, che comunque la pensiate, i fatti non sono discutibili e ci dicono, ripetutamente e univocamente, che né Piazzatorre, né la Lombardia, né l'Italia, usciranno dalla crisi se i cantieri edili dovessero moltiplicarsi.
E' bene che questo concetto sia impresso accuratamente nella testa di ognuno, perché quando ci si accorgerà che il piagnisteo di Comuni e costruttori edili sarà servito solo a farci fare per l'ennesima volta la figura di un paese dove le regole sono fatte solo per prorogarne l'applicazione non una ma quattro o cinque volte, allora sarà troppo tardi per la costernazione e il rammarico.

La neo assessoressa Beccalossi, anziché lasciarsi impietosire dalle lacrime di coccodrillo in chi, in otto anni, non é stato in grado di approvare uno straccio di PGT, avrebbe dovuto leggersi questo agile libretto



e poi spiegare che l'edilizia come l'abbiamo conosciuta negli ultimi vent'anni non é la soluzione, bensì la causa dei problemi!

Qui lo diciamo da tempo, ora ne troviamo autorevole conferma da un ex sindaco (di Pioltello), Mario De Gaspari, i cui testi meriterebbero diffusione in tutte le scuole della repubblica, assieme a un altro fondamentale libro, La speculazione edilizia, di Italo Calvino.

Se poi qualcuno avesse ancora dubbi su quanto la "ricchezza" rappresentata dalle abitazioni, sia una farloccata buona per incantare i Tedeschi e far loro bere la frottola di esser più poveri di Spagnoli, Italiani e Ciprioti, ci pensa Claudio Borghi Aquilini a smontare la tesi.

In realtà sappiamo benissimo perché si è costruito, e si vorrebbe costruire, anche laddove non c’era, né c’è, alcuna necessità di farlo: con l’introduzione (1992) dell’ICI prima, e con l’abrogazione poi (2001, entrata in vigore nel 2003) dell’art. 12 della legge n. 10/1977, permettendo di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare le spese correnti fino al 75%, si è creata una situazione in cui l’interesse comune era costruire: i Comuni per ragioni di bilancio, i proprietari di terreni agricoli per i prezzi vantaggiosi a cui liberarsi delle terre (e di un’attività svalutata e maltrattata), le imprese immobiliari per comprare terreni agricoli a costi comunque irrisori rispetto a quelli edificabili, le banche per guadagnare con i mutui, i cavatori per estrarre altro minerale, cementifici e fornaci per produrre materiali da costruzione più che in ogni altro Paese dell’UE. Tutti mirando al profitto, alcuni (i Comuni) accorgendosi troppo tardi di non riuscirci. 
E voi pensate  davvero che a qualcuno dei sunnominati fregasse qualcosa delle vostre amate piste da discesa?


martedì 26 marzo 2013

Quando i fatti proprio non si possono nascondere

Succede che Piazzatorre diventa protagonista anche a... Carona!
Inevitabile se l'argomento é il PGT.
Tranquilli, non ci occuperemo del PGT di Carona, c'é già quello di Piazzatorre a intristire, non c'é bisogno di deprimersi ulteriormente.
Ciò che ci interessa e che ci lascia tutt'altro che sorpresi, sono una notizia e i commenti alla stessa.
Altrettanto non ci sorprenderemo se qualcuno commenterà che Carona e Piazzatorre non hanno nulla in comune, che la loro storia é diversa, che sì, é vero, anche a Carona ci sono gli impianti di risalita, però...

Ma contro i fatti non si va, non si può andare, ci si schianta. Quand l'é trop, l'é trop.
E se il trop é fatto di mattoni e cemento lo si vede, pure da lontano e per un bel po' di tempo.
Un tempo abbastanza lungo perché anche le zucche più dure capiscano che l'edilizia é il motore di nulla, che il suo senso é creare contenitori per altre attività, non diventare, essa, attività trainante.
Macché, tra cavatori, costruttori e immobiliaristi, da decenni s'alza un solo grido: se l'edilizia va, tutto va. 
Magari anche a ramengo.

E la chimica? L'elettronica? La meccanica di precisione? Le biotecnologie? L'ICT? Queste la lasciamo ai nostri concorrenti, Germania in testa, che ci stanno facendo le scarpe ogni giorno di più. Noi mica abbiamo tempo da perdere con queste manie da paesi sviluppati, no no no, monta la gru e su il ponteggio che qua c'é da lavorare sul serio. Costruire costruire, non c'é mica tempo da perdere a chiedersi cosa e per chi. Intanto si fa la scatola, poi si vedrà.

Amen

martedì 26 febbraio 2013

Noooo!!!! Ma cosa mi dici mai?

Caspiterina, uno che se n'é accorto c'é! Miracolo!

L'estate gioco un ruolo fondamentale, qui l'abbiamo sempre detto prendendoci sberleffi. I puristi della sciolina non ne volevano manco sentir parlare, ora, forse, é giunto anche per loro il tempo di fare un bagnetto d'umiltà e rivedere certe posizioni.

Vedremo.


domenica 24 febbraio 2013

Le idee degli altri

Mentre a Piazzatorre tutto langue e il paese vive solo nelle lamentazioni del forum vallare, quelle di chi vorrebbe vendere la propria abitazione e quelle di chi maledisce la stagione buttata al vento, altrove c'é chi, pur stando messo peggio, molto peggio, prova a reagire e a inventarsi un futuro che non sia solo appeso alle funi di un impianto di risalita.

Paesi che sono persino la metà di Piazzatorre, più difficilmente raggiungibili e sparsi tra frazioni che un tempo conobbero un economia di montagna fiorente, oggi, di fronte alla prospettiva sempre più vicina diventare delle "ghost town", si affidano a urbanisti giovani e non legati ai soliti trafficoni delle immobiliari o di imprese di costruzione, per redigere PGT che propongono sì anche qualche superficie di espansione, ma in un quadro serio di strategie finalizzate anche al recupero dell'esistente e a favorire l'insediamento di attività slegate dall'offerta turistica, destagionalizzando quest'ultima.

Altri, e qui siamo davvero in condizioni "alla frutta", va ammesso, si avviano a sperimentare con il Politecnico di Milano e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria un programma volto a insediare nei borghi più abbandonati l'inserimento di detenuti che hanno già avviato un percorso di recupero, persone che necessitano di sorveglianza in "condizioni di minima sicurezza", che potranno trovare dimora in rustici debitamente riattati e svolgere sul territorio quelle attività di manutenzione di boschi, strade forestali, versanti, che richiedono manodopera non particolarmente specializzata.

Non faccio nomi, né in un caso né nell'altro, stiamo parlando di azioni che sono ancora in fase embrionale. Vi dico solo che sto parlando di luoghi molto più vicino di quanto possiate immaginare.

Preciso anche che non sto parlando di nulla di nuovo per altri Paesi europei: programmi di recupero analoghi si svolgono da tempo in Norvegia e in Svezia, la percentuale di fughe é pari allo "zero virgola", e vengono così presidiate regioni anche remote del Finnmark, dove la presenza umana andava scemando. L'effetto positivo non finisce qua: 1) un detenuto in regime extracarcerario costa meno di uno in gabbia; 2) si innesca un circolo virtuoso legato ai servizi di mantenimento e sorveglianza, che generano un indotto prima inesistente (edifici da ripristinare, pasti da preparare e trasportare, impianti tecnologici da realizzare).

Fantascienza certo! Ci mancherebbe altro che la proponessimo dalle nostre parti, non sia mai, qui fa scandalo pensare che nella ex Colonia Genovese possa trovare spazio una residenza protetta per vecchietti: "non vorrete mica fare di Piazzatorre un cronicario!". No, no, ci mancherebbe. Oddio, non é che adesso frotte di adolescenti facciano a botte per garantirsi un soggiorno lassù, ma lasciamo che ci si bei in tale illusione.

Eppure, prima che arrivi il 30 novembre 2013, qualche domanda ce la si dovrebbe pur fare se é ormai manifesta, come lo é in effetti, una frattura tra turisti e residenti, con buona parte dei secondi sempre meno propensa a sostenere un modello di offerta tarato solo (o principalmente) sulle ambizioni di chi ha acquistato la seconda casa. Forse é bene considerare che un turismo pensato solo dal lato del turista ha fatto il suo tempo e che, probabilmente, c'é spazio per proposte costruite per favorire l'insediamento permanente e per ridurre i boom stagionali a favore di un  flusso di presenze meno intenso ma più costante nel corso dell'anno.

sabato 9 febbraio 2013

Non serve inventare, basta copiare

Questo post doveva essere dedicato solo a far conoscere un bell'esempio di come all'estero, precisamente in Austria, regione di Salisburgo, si riesca a conciliare turismo invernale ed estivo, attività economiche e rispetto della natura e del paesaggio.
Ho scoperto il luogo grazie alla segnalazione di una collega. Ne é nato un piacevole soggiorno breve, infrasettimanale, con le rispettive famiglie.
Potete farvi un'idea guardando qui (lascio il solo link in tedesco perché purtroppo quello in inglese non sembra funzionare altrettanto bene).
In quella località si scia, eccome. Ma lo sci non é un totem, é una parte di un'offerta turistica estesa all'intero arco dell'anno e che si rivolge a tutte le fasce d'età, seppur con uno sbilanciamento verso le famiglie con bambini e, più d'estate, anche verso gli anziani (la fascia 20-40, anche lì é più orientata al turismo invernale legato alle attività sulla neve).
Altro punto di forza, la qualità dell'offerta ricettiva, inarrivabile rispetto agli standards cui siamo abituati a sud delle Alpi: servizio impeccabile, pulizia, organizzazione, disponibilità, orientamento al cliente, cucina sempre pronta ad adattarsi alle richieste (nei limiti di una tradizione culinaria assai diversa da quella lombarda o piemontese, o mediterranea, ovviamente), rapporto qualità/prezzo degli alberghi e dei ristoranti, anni luce davanti a noi.

Veniamo al paesaggio. Non parlo di quello naturale, diverso dalle Orobie, può piacere di più o di meno secondo i gusti personali. Parlo di quello che gli urbanisti definiscono "antropico", ovvero del paesaggio costruito. Qui il confronto é impietoso. Le zweitwohnungen, seconde case, esistono anche qua, in percentuale però drasticamente inferiore rispetto alle nostre valli. A stima "spannometrica" direi che siamo intorno al trenta per cento dell'edificato residenziale complessivo. Sulla qualità architettonica, anche qua c'é da arrossire: la cultura e l'attenzione di progettisti e imprese ci surclassa senza pietà, non aggiungo altro.

Insomma, senza bisogno di reinventarsi e riprodurre le porcherie urbanistico-edilizie con cui ci siamo avvelenati per quarant'anni, basterebbe copiare quello che da sempre l'Austria fa senza clamore, per avere un sistema turistico alpino rinnovato per qualità e attrattività.

Venendo alle dichiarazioni del presidente della Provincia di Sondrio, posto che scopre l'acqua calda, ma meglio tardi che mai, la sua ricetta odora di zolfo.
Il disegno é fin troppo chiaro: un pesante intervento di tipo statalista. Ricordatevelo quando sentirete nei prossimi giorni i candidati del rinnovato asse pidiellino-leghista farneticare di meritocrazia, di libertà d'impresa, di riduzione delle tasse, di restituzione dell'IMU e compagnia cantando.
La loro anima é tal quale a quella degli avversari cui rinfacciano di essere nipotini di Stalin.
Se non siete duri di comprendonio e avete ancora un barlume di attività neuronale (lo so, é difficile di questi tempi, storditi come siamo dalle massicce dosi di narcotico pre-elettorale che ci viene somministrato quotidianamente) avete già capito dove porta la strada delineata da monsieur Sertorì: ad un nuovo gigantesco poltronificio per trombati e no, ad una tentacolare gestione partitica del turismo alpino lombardo.
Ricordatevene quando vi indignerete per i "costi della politica", per le tasse che non si riducono, per l'asfissiante presenza di personaggi indegni da omaggiare per ottenere il permesso di organizzare una manifestazione turistica.
Prosit.

sabato 2 febbraio 2013

Gira la ruota...

...e torna alla partenza.

Siete in spasmodica attesa di notizie? Rilassatevi, non ne avrete.
Non c'é nessuna notizia, per ora, di quelle che vi interessano. Nessuna notizia fondata, almeno. Rumors, in compenso, quanti ne volete. Tendendo bene le orecchie forse si può persino cogliere che a Piazzatorre siano interessati anche il Sultano del Brunei e il re di Tonga.

Da questo punto di vista siamo alla riprosizione di un classico, l'inverno sta davvero per finire.

In compenso c'é una notizia che interessa parecchio noi, sapete com'é, siamo dei poveri mentecatti fissati con l'idea che l'urbanistica serva a qualcosa.

Ebbene, in buona compagnia dei numerosi Comuni ritardatari, anche Piazzatorre s'é decisa a pubblicare la proposta di documento di piano del proprio PGT (Piano di Governo del Territorio).

La trovate qui.

Avevamo sperato che questi anni non fossero passati invano.
Avevamo sperato che la demenziale operazione del PII avesse fatto capire che con quella porcheria non si sarebbe andati da nessuna parte.
Avevamo sperato in un impegno serio per trovare nuove strade di rilancio.

No, tutto inutile.

A sette ambiti di trasformazione (sei, se non consideriamo quello produttivo, di cui si fatica a capire il senso), si aggiunge ancora a fare brutta mostra di sé il PII n. 1, quello della Tagliata, al quale, non contenti (evidentemente era ritenuto troppo piccolo, che volete, solo duecento unità abitative sono una miseria) hanno appiccicato uno degli Ambiti di Trasformazione. Chapeau!

Il povero estensore del PGT, cui va la nostra umana comprensione, ma non anche la solidarietà tra professionisti (perché anche la necessità di portare a casa la pagnotta deve confrontarsi con la dignità di chi del territorio ha fatto la propria professione e missione) é costretto ad ammettere (cfr. Relazione, pagg. 42 e segg.) che a Piazzatorre non serve un solo alloggio in più rispetto a quelli esistenti, che il PGT é la replica del PRG e che quella emerita merda (scusate il termine un po' troppo educato) del PII é stata ripresa nel PGT in quanto ormai approvato.

Ripetete con noi: IL PII E' DECADUTO, DE-CA-DU-TO. 

Da quasi tre anni. Il resto sono balle.

Il rapporto ambientale manco perdo tempo a leggerlo, a questo punto non ha senso.

Il sindaco (s minuscola) Arioli ha voluto questo inserimento nel PGT nonostante non fosse assolutamente dovuto né necessario. Questa non é una svista o un'azione inevitabile, é una scelta precisa, oltre che una resa a interessi che non sono quelli di Piazzatorre e dei piazzatorresi.

Del resto, non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire. Purtroppo devo concludere che a Piazzatorre in Piazza Avis 1 siede una compagine di c..... 

Completate a piacere.

mercoledì 16 gennaio 2013

Similitudini e altro

Quando avevo letto questa notizia per la prima volta, non le avevo forse dato il giusto peso. L'ho letta nuovamente qua, e devo dire che le similitudini con Piazzatorre mi sembrano più forti. Non che ciò sia d'aiuto, ma se non altro conferma ciò che qui diciamo da sempre, ovvero che il periodo d'oro dello sci "di massa" é chiuso e le stazioni più deboli o si reinventano o soccombono.

Da qui nasce l'importanza di un progetto turistico ad ampio spettro, che abbracci l'intero arco dell'anno e consideri la stagione invernale come una parte sì importante ma non al punto da sacrificarle tutto il resto.
Non sto più a spiegare il perché, l'ho già fatto, l'abbiamo già fatto sin troppe volte, largamente inascoltati. Amen.

Forse avranno più fortuna i promotori di questo nuovo sito, segnalatomi proprio oggi.

Com'é da sempre nostra politica, qui si ospitano tutti i commenti, tutte le posizioni, tutte le idee e i mezzi per proporle e diffonderle. Non siamo in concorrenza con alcuno, quindi, ci piace anche fare pubblicità ad altri, sperando che la nostra sia buona volontà ben investita.

Per stasera vi lascio con le parole del sindaco di Caspoggio, assai più sagge e realistiche di quelle di troppi commenti che si vanno affastellando nel forum vallare senza apportare più alcunché:  

"Siamo tutti affezionati alla nostra stazione, questo è pacifico, - chiarisce il sindaco, Diego Negrini -, però, è arrivato il momento di confrontarci con la realtà e decidere cosa fare del futuro. L'intenzione è quella di riconvertire gli impianti e svilupparne la parte bassa, da Sant'Antonio in giù. Abbiamo già presentato in autunno, in Provincia, un progetto di valorizzazione dell'area che prevede la realizzazione di una pista di raccordo, illuminata, fra Sant'Antonio e il sovrappasso fino al Centro sportivo. Si tratterebbe di trovare i 300mila euro necessari e, in fondo, se anche gli enti superiori ci danno una mano, non si tratta di una cifra alta. Dopodichè, in due mesi di lavoro la pista potrebbe essere realizzata. Una sorta di parco giochi invernale - precisa il sindaco - dotato di pista di sci, per fare la slitta, per il bob e di giochi e passeggiate capaci di soddisfare il nostro target tipo di turista: la famiglia con bambini"

Target tipo. Appunto.